Ultima modifica: 8 Febbraio 2017

La quarta D … al telefono!

Salve a tutti! Dopo la Ziqqurat dei Sumeri… abbiamo studiato i Babilonesi e abbiamo scoperto che uno dei loro re, Hammurabi, fece scrivere le leggi, per la prima volta nella Storia. Ci siamo chiesti il perché, allora la nostra maestra, per spiegarcelo bene, ci ha proposto un gioco, molto divertente: il telefono senza fili.

Baldi Comelli Sterlino

Salve a tutti! Dopo la Ziqqurat dei Sumeri… abbiamo studiato i Babilonesi e abbiamo scoperto che uno dei loro re, Hammurabi, fece scrivere le leggi, per la prima volta nella Storia. Ci siamo chiesti il perché, allora la nostra maestra, per spiegarcelo bene, ci ha proposto un gioco, molto divertente: il telefono senza fili.

La maestra ci ha spiegato che: il telefono senza fili, Chinese whispers ( sussurri cinesi ) in inglese, è un gioco di società infantile noto in gran parte del mondo. I partecipanti devono disporsi in fila. Uno dei giocatori inizia il gioco bisbigliando una parola o una frase e… nessuno vince e tutti si divertono!

Il gioco del telefono senza fili evidenzia le deformazioni che subisce una frase o una parola quando passa da una bocca all’altra.

Ecco in cosa consiste:

quando parliamo facciamo vibrare le corde vocali, le vibrazioni si trasmettono all’aria dentro il bicchiere, che le concentra perché funziona da cassa di risonanza.

Il filo conduce le vibrazioni fino all’altro capo, dove il secondo bicchiere le raccoglie e le amplifica; così si riesce a sentire ciò che la persona dice nel primo bicchiere, anche da una certa distanza, il filo deve essere teso, altrimenti le vibrazioni non si trasmettono in modo ordinato.

L’ultimo bambino che avrà ricevuto il messaggio finale dovrà ripetere a voce alta quanto ha capito. Fra le risate generali, è probabile che il messaggio risulterà incredibilmente cambiato.

Ecco il nostro esperimento di passaparola:

  1. la frase: “ La luna danza sotto le stelle”

è diventata “ Auguri grazie Alessandro”;

  1. la frase: “ Raccogliere ortensie in un giardino privato”

è diventata “ Le stelle”;

  1. la frase: “ Abbeverare i buoi che arano i campi”

è diventata “ Vado a raccogliere i fiori nei templi”;

  1. la frase: “ Il testo non è il marito della testa”

è diventata “ Credo nelle poesie”;

  1. la frase: “ Dillo pure a chicchessia”

è diventata “ La mano prima di tossire”.

Divertente, vero?! Quante risate!!!

Dopo questo esperimento abbiamo immediatamente capito perché Hammurabi fece scrivere le leggi: perché fossero uguali per tutti e nessuno potesse interpretarle a modo suo.

 

Abbiamo riflettuto poi, che questo accade tuttora nella nostra società, e siamo arrivati a questa conclusione:

“ Accertiamoci sempre di aver capito bene e diffondiamo il messaggio solo se ne siamo veramente certi, perché ciò che può sembrare semplice e divertente, può trasformarsi in pettegolezzo e pregiudizio.”

Un grazie speciale al maestro Matteo per la sua volontaria e apprezzata collaborazione!

 

La classe quarta D

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