“Noi umani e le macchine per pensare” – Nuova dittatura o cittadinanza digitale
Incontro di riflessione e dibattito sulle potenzialità e i rischi dell’informatica nella società di oggi.
A cura di Annamaria Bossi
In una società come la nostra dove ormai la tecnologia digitale è entrata di prepotenza in tutti gli ambiti è necessario fermarsi a ragionare su quegli aspetti che ci consento di farne un uso critico.
Ecco il suggerimento di un interessante incontro del quale di seguito potete trovare alcune indicazioni:
NOI UMANI E LE MACCHINE PER PENSARE
quattro incontri a cura di Ferruccio Capelli e Francesco Varanini
Quarto incontro:
Nuova dittatura o cittadinanza digitale
L’informatica è una macchina politica. Impone forme obbligatorie all’interazione sociale e all’esercizio della democrazia. Il Web e le reti sociali offrono strumenti di partecipazione e potenziali spazi di democrazia diretta, ma sono anche fonte di inganni e di gravi lesioni alla privacy e alla libertà individuali.
Luca De Biase, Giornalista, blogger, fondatore e curatore di Nòva, sezione dedicata all’innovazione del Sole 24 Ore
Fiorella De Cindio, Professore di Informatica, Università di Milano
Andrea Rossetti, Filosofo del Diritto, Università di Milano-Bicocca
L’Informatica appare ai profani come una nebulosa regione. A prima vista un campo separato, riservato a tecnici, esclusivi depositari di un misterioso sapere e di un lessico esoterico. Non può essere trascurato il dato di partenza: l’Informatica si occupa di macchine, e non di esseri umani. I linguaggi dell’Informatica sono pensati per essere compresi da macchine, non da esseri umani.
Eppure l’Informatica appare oggi come il tramite necessario che si impone all’uomo nelle relazioni sociali, nel lavoro, nell’agire politico, nella vita quotidiana. Viviamo con un computer in tasca, ma non sappiamo come funziona un computer.
Proponiamo quindi un ciclo di incontri destinati ad avvicinare, andando oltre i tecnicismi, punti chiave del senso sociale, politico e filosofico dell’informatica. Con l’obiettivo di svelarne l’arcano. Serve liberare chi si occupa professionalmente di informatica dal proprio isolamento. Serve convocare attorno ad un discorso a proposito dell’Informatica cittadini ed intellettuali. Affinchè all’immagine della macchina che fronteggia l’uomo si aggiunga l’immagine dello strumento nelle mani dell’uomo. Strumento per lavorare. Strumento che accompagna nella vita quotidiana. Strumento, anche, per costruire sempre nuova conoscenza.
I computer appaiono sulla scena settanta anni fa. Nel momento in cui -nel 2016- la Casa della Cultura celebra i suo settanta anni di vita, il ripercorrere la storia dell’Informatica appare anche un modo di rivisitare, in una chiave originale, la storia di questi anni. Guardando al futuro.
MM1 (fermata SanBabila) – Bus