Ultima modifica: 21 Maggio 2018

INCONTRO CON ALBERTO COVA

Il punto di vista dei ragazzi

A cura del comitato di redazione delle terze.

Il giorno 23 aprile 2018, le classi dell’istituto G. e G. Robecchi di Gambolò hanno avuto la possibilità di incontrare Alberto Cova, campione Olimpico di mezzofondo.

Durante questo incontro ci ha raccontato brevemente la sua vita sportiva e personale, permettendoci di porgli alcune domande su svariati argomenti.

Alberto Cova, nato nel 1959 a Inverigo da una famiglia di operai, comincia ad allenarsi all’età di 13 anni, nel periodo tra le Olimpiadi di Monaco (1972) e quelle di Montreal (1976), sotto consiglio dell’insegnante di educazione fisica che gli propone di cimentarsi nella corsa di resistenza.                                                                Si diploma in Ragioneria e si trova di fronte alla scelta della sua vita: intraprendere un percorso universitario o iniziare a lavorare?

Essendo ragioniere, i suoi genitori volevano che trovasse un lavoro in banca grazie al quale avrebbe avuto uno stipendio per aiutare la famiglia; ma Cova continuava a coltivare la sua passione per l’atletica.

Un giorno il presidente di una società atletica di Milano, lo assume come impiegato part-time. Durante il giorno, oltre al lavoro, svolge due allenamenti: la mattina si allena da 1 a 2 ore (15/30 Km) e il pomeriggio 1 ora (15 Km), con un totale di 12 allenamenti alla settimana.

Durante questi 4 anni, non si è mai arreso continuando ad allenarsi perché otteneva buoni risultati e cominciò a pensare che avrebbe potuto raggiungere obiettivi più elevati, le Olimpiadi.

Mentre correva, in lui nascevano molte emozioni, positive e negative, che cercava comunque di superare per mantenere la concentrazione. “Si cerca sempre di dare il meglio, ma non sempre questo succede. Quando non si hanno dei buoni risultati, si capisce che bisogna allenarsi di più. Tuttavia non tutti gli atleti riescono ad arrivare al top.”

La sua alimentazione non era regolare, non era seguito da un nutrizionista ma mangiava carne (proteine) verdure, e molti zuccheri. “Mangiavo ciò che trovavo in tavola.”  Infatti, allora, non era ancora uso seguire principi di alimentazione elaborati in modo scientifico.

Cova otteneva risultati sempre più sorprendenti, tra i quali emergono le medaglie d’oro nel 1982 agli europei di Atene, nel 1983 ai mondiali di Helsinki e, nel 1984 alle olimpiadi di Los Angeles.

Quanta emozione per noi rivedere le immagini di quest’ultima gara dove è riuscito, con uno scatto finale, a rimontare dal quinto al primo posto negli ultimi 200 metri!

Ha voluto paragonare le sensazioni provate al traguardo “ad un barile contenente polvere da sparo che esplode improvvisamente in una miriade di fuochi d’artificio.”

Da questo incontro abbiamo capito che per raggiungere obiettivi, nello sport come nella vita, è importante la tenacia e il duro lavoro e, come lui stesso ha affermato, “arriva in alto chi è deciso a vincere”.

Il comitato di redazione:

Camilla, Lucrezia e Ludovica 3A – Marzia 3B – Marta e Martina 3C

Ecco il commento di Alberto Cova all’articolo pubblicato:

che bella sorpresa!!! e’ stata davvero un’ esperienza emozionante ed il dialogo con i ragazzi una piacevole sorpresa per la preparazione e l’attenzione che mi hanno riservato. Inoltre trasferisca i miei complimenti alle ragazze della redazione per l’articolo puntuale e professionale. Saranno famose!!! Un saluto pieno di sport, Alberto Cova

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