Ultima modifica: 2 Ottobre 2023

PARLIAMO DI INSERIMENTO…E FIDUCIA

Riflessioni sull’inserimento

a cura di Arcolin Tiziana

L’inserimento è il periodo in cui un bambino inizia la frequenza nella scuola dell’infanzia: La sua durata è variabile a seconda delle necessità di ogni singolo bambino e va di solito da qualche giorno a qualche settimana. È un periodo di grande cambiamento che va affrontato con il giusto atteggiamento,

Di fronte alla fatica e alla frustrazione del bambino i genitori vanno in crisi, si preoccupano e si lasciano trascinare da queste sensazioni, in questo modo, difficilmente sarà possibile transitare serenamente attraverso questa fase. Si può fare un buon inserimento, se si ha la convinzione che questo passo i bambini lo possono fare, allora il cambiamento sarà affrontabile in modo più sereno. L’atteggiamento più auspicabile sarebbe che la figura di accudimento rimanga tranquilla e positiva in questo modo anche il bambino avrà meno tentennamenti. Bisogna trovare il lato positivo anche in questa esperienza se possibile porre anche le giuste domande non sempre quelle rivolte al cibo: “Cosa hai mangiato? Quanto hai mangiato? “questo atteggiamento trasmette al bambino un messaggio sbagliato e svilisce il valore della scuola. Occorre, invece, far capire al bambino che sta vivendo un’esperienza significativa che è la base per la futura capacità relazionale e come gestire lo stato emozionale. Sarebbe meglio chiedere, invece, al bambino le sue opinioni, e i suoi sentimenti ed emozioni rispetto alla giornata scolastica “Come ti senti oggi? Ti è piaciuto disegnare? Ti sei divertito?” Rafforzando così il senso di sicurezza nel bambino e la sua relazione con le insegnanti. Anche per l’insegnante è un periodo cruciale, deve relazionarsi con nuovi bambini e nuovi genitori.  L’azione dell’insegnante acquisisce valore solo se tra lui e il genitore si instaura una relazione fiduciaria. Ognuno ha ruoli diversi che necessitano comunque di integrazione e di rinforzo scambievole. È necessario, quindi, creare un rapporto insegnante-genitore basato su una ricerca comune, su un dialogo sempre aperto che, non sia semplice conversazione né dibattito, ma una ricerca sui modi in cui pensare lo sviluppo dei bambini che per la scuola sono alunni e per i genitori sono figli. Nonostante il ruolo importante che l’insegnante ricopre non si può pretendere che sia perfetto ma come professionista della relazione educativa bisogna che costruisca rapporti con i bambini improntati al rispetto reciproco, alla valorizzazione delle differenze e al potenziamento delle risorse. Buon inserimento a tutti.

 

 

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